di Alessia - Luglio 09
Il finesettimana scorso ho fatto una toccata e fuga a Merano alla ricerca del fiume di birra perfetto!
Partita venerdì sera insieme a Fra, dopo minuti travagliati legati alla scelta del mezzo da prendere (l’indecisione è femmina e io venerdì sera lo devo essere stata più del solito), dopo un viaggio piacevole arriviamo intorno alle 23.00 allo stabilimento della Forst a Foresta, dove nell’adiacente ristorante ci stava aspettando una generosa porzione di polenta e gorgonzola insieme a Palmino, Jonni e Marco T. Primo approccio con un boccale di birra Giardino, produzione solo estiva.
Parlando del più e del meno dico che mi sono presa dietro la mia bambina (la EZ è la Mia barca d’altronde!) e non Mr Habitat (recente oggetto del mio diletto canoistico), ne segue un ilare quanto sadico boato dei presenti: "ma non hai letto che i fiumi che faremo sono pienotti?" ... "ehm sì, ma sono sempre andata ovunque con la mia piccina -N.d.R.: per ovunque intendo uno scarso repertorio di fiumi di quarto grado non continuo- e non volevo fare la fenomena con quell’altra enorme." Altro attimo di titubanza legato alla scelta - forse sbagliata?- della mia imbarcazione. Ormai è tardi, domani si vedrà.
Finita la cena di mezzanotte, concluso il primo servizio fotografico e facendo lo slalom tra pattuglie di poliziotti appostati ovunque, ce ne andiamo a passeggio lungo un bel sentiero perso tra tralci di kiwi, meleti, cespugli di ortensie, ricospermo odorosi fino ad attraversare un pittoresco ponte coperto di legno.
Ausculto collettivo del canto notturno dell’Adige. "Ad orecchio mi sa che l’anno scorso l’acqua era meno..." "Per forza eravamo ad agosto" "Oh, oh andiamo a vedere l’imbarco così facciamo un confronto" "Ma che volete capirci adesso che è buio" (sagge parole femminili) Dopo un eterno controllo di documenti da parte di una pattuglia di carabinieri finalmente ce ne andiamo a dormire. Marco dove ha dormito? Camping "parcheggio stabilimento Forst" ovvero il terreno più morbido dove piantare i picchetti della vostra tenda!
Mattina. Polvere e tenda. Arrivo di Lebbo e Burno. Elegante colazione a Merano. Imbarco. Azzardo un paragone di quel tratto di Adige che vedo, alla Romance: acqua che corre con ondone... dai che lo fo anche con la Easy!
Ordine di discesa: per primo Burno, a seguire Lebbo. Gli eventi precipitato: cravatta con stappo di Lebbo e corsa di Burno ed altri all’inseguimento della sua barca. Altri bagnanti. Perbacco, frizzante sta discesa d’Adige! Dopo di che non ci ho capito più nulla, partita per ultima insieme a Marco, trovato Lebbo pulcino bagnato in una morta e non sapendo che fine avessero fatto gli altri inseguitori, di comune accordo decidiamo che noi si sbarca lì. Scelta sbagliata, quasi mi prendo un’insolazione. La prossima volta la discesa la continuo a costo di nuotare dietro alla mia barca, tsek.
Per rifarci della rocambolesca discesa (o semi-discesa) ci regaliamo il resto del pomeriggio alle Terme di Merano: piscine, piscine ed ancora piscine. Tonde, regolamentari, quadrate. Al chiuso ed all’aperto. A 18°C, 24°C, 34°C e 38°C. Con o senza bollicine. Prati verde smeraldo con sullo sfondo un delicato stagno di ninfee e papiri fioriti. Siamo usciti da lì con le branchie e i piedi palmati, che goduria!
Cena nuovamente al giardino della Forst: canederli, polenta e gorgonzola, krauti, wurstel e patatine, mezzo metro di costoletta di maiale, stinco di maiale. Il tutto annaffiato da birra Kronen altra specialità di casa Forst.
Con la pancia bella piena, una giornata particolarmente faticosa sulle spalle ed è ora per me e Fra di riprendere coraggiosamente la via di casa. Uno dei viaggi più lunghi e stancanti degli ultimi anni, Merano-Bologna incessantemente sotto pioggia, fulmini e sonno. Grazie Francesca, grazie per aver avuto tu la forza di guidare!
Non so se ho trovato il fiume di birra perfetto, sicuramente ho intrapreso una nuova via liquida che continuerò a seguire: rapida dopo rapida, piscina termale dopo fiume, Kronen dopo Giardino, Coca cola dopo caffè...
Burrrp.
Alessia
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