di Valentina - Novembre 08

 

Ci sono tre cose che interessano principalmente un canoista alle prime armi:

- un fiume alla portata di tutti;

- il livello giusto;

- altre persone da conoscere e con cui condividere la discesa.

Beh, il Raduno del Vara è tutto questo .. e altro!

Si ha l’occasione di fare un week end di canoa, percorrendo un fiume nuovo, fattibile da tutti, con tratti di puro divertimento e altri dove puoi imparare qualcosa.

Ci si può fermare a fare esercizi o a giocare.

E poi c’è il secondo punto, l’eterno dilemma del canoista: il livello!

Troppo basso, troppo alto .. il Vara, nei giorni del Raduno (e non solo), è regolato da una diga, quindi viene rilasciata la giusta quantità d’acqua per garantire una discesa in piena tranquillità e sicurezza.

Infine, ultimo punto, ma non meno importante, la compagnia: un Raduno è un’esperienza da non perdere!

Dal sabato mattina iniziano ad arrivare macchine, furgoni, camper con i tetti pieni di canoe. Poi le persone si organizzano per dormire: chi in tenda, chi in camper, chi in macchina, chi negli spogliatoi della palestra messi a disposizione dall’organizzazione.

Si ha l’occasione di vedere un fiume con decine di canoe, con a bordo persone di ogni età.

La sera alla cena, decisamente abbondante, si sprecano aneddoti e impressioni, c’è quello che ha surfato l’onda più alta o è entrato nel buco più grande, quello che ha fatto l’eskimo nella rapida più impegnativa o l’imbarco svizzero dal punto più alto.

Altro passaggio fondamentale per l’aspirante canoista è quello di mettersi, per la discesa del II giorno, il materiale umido indossato il giorno prima ... provare per credere!

E poi scendere di nuovo, vedere le stesse facce che erano a cena con te la sera prima e tante altre!

Va anche detto che percorrere lo stesso tratto per due giorni consecutivi è di grande aiuto soprattutto per chi, come me, non è molto esperto, perché il secondo giorno ti ricordi di come sono il fiume e le rapide e la discesa è più consapevole e divertente.

Terminata la discesa ci si cambia, si mangia qualcosa (per chi non lo avesse ancora capito, quella del cibo è una parte fondamentale delle uscite CCBo) e si torna a casa .. e si comincia a programmare la prossima discesa!

Valentina

 

 

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