di Guido - Ottobre 09

Un Isonzo grandioso!

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Nessuno scrive? E’ già lunedì sera e nessuno scrive della Slovenia? Tutti stanchi? Penne e tastiere a riposo? Ma allora ve lo racconto io, il mio magnifico Isonzo! Sì, proprio un grandioso Isonzo! Oltre 50 partecipanti (compresi Romani, Toscani, Modenesi e Romagnoli), c’erano quasi tutti (mancavano solo la Marta, la Giuli, il Conte, Palmino, Cri, Nanni e Lebbo... mi perdonino i non citati, scrivo a braccio)

2 giornate di sole, con un livello d’acqua eccellente!

Altro record, quasi tutti hanno disceso lo stesso tratto (senza i sifoni alle 9, Caporetto alle 10,15 e scendo con i principianti alle 11, aspettatemi)!

Sabato tutti sul tratto da Slap Boca a Trnovo (precave e cave in gergo bolognese che se ci sente uno stranger pensa che andiamo a ghiaia).

Fantastico il colpo d’occhio del gruppone che scendeva a macchia di leopardo (o alla membro di segugio) nel tratto precave.

Encomiabile il Magrone (in arte Gnudi, all’anagrafe Daniele) che è sceso sino a Trnovo in Topo 2 con la Luciana (però non lo facciamo +)!

Rivista La Zamby, dopo la trasferta nelle isole dei cannibali.

Rivisti tanti canoisti (un grazie particolare a Simona che mi ha detto "è un piacere scendere di nuovo con Guido", poi eravamo talmente tanti che in fiume non ci siamo mai visti).

Altro record, solo 15’ scarsi di cazzeggio preimbarco, e poi tutti puntuali a cambiarsi, recuperi organizzati senza troppi casini.

Ulteriore record, sì è dormito ovunque, (record nel record: il numero delle mail inviate da Alessia che si è sbattuta per garantire a tutti un letto in appartamento) chi in appartamento, chi in campeggio chi a Bovec, chi a Caporetto, ma tutti puntuali agli appuntamenti!

Stante l’alto numero ci siamo frazionati e non ho potuto osservare i miglioramenti dei "principianti": ho visto solo Carlo, in arte "Il Dentista", miglioratissimo da questa primavera (te credo, si è fatto un corso full immersion da Salvato di una settimana... 6 ore al dì, tete a tete col mitico Francesco nazionale (dopo si va in analisi x l’impegno mentale profuso) che gli deve essere costato come 2 definitivi! Impegnatissimo provava e riprovava gli esercizi che gli hanno insegnati... scherzi a parte, è così che si impara veramente (bravo Carlo).

Soprannomi coniati x l’evento: "Le Pitonesse" alias un gruppetto di allieve muy hermose che hanno arricchito la parte femminile del Club... e pure belle toste, le donne uscite dai corsi sono + numerose dei maschietti!

Unici problemi: 1) la maledetta minestra di farro ingurgitata venerdì sera, che mi provocato uno sconvolgimento intestinale tale da obbligarmi a una tattica, quanto temporanea, fuga dal fiume... i simpatici compagni di discesa, circa una ventina, hanno ben pensato di non muoversi dalla morta sottostante (comportamento mooooooolto inglese) e sono rimasti a chiacchierare del + e del - (in ogni caso, se qualcuno vi chiede "com’era il livello?" vi autorizzo a rispondere "no ho visto l’idrometro, ma Guido se l’è fatta sotto). 2) il sesso di gruppo al ristorante: nel senso che abbiamo preso una trombata collettiva... tristo e caro, mè lè a gni vag piò. Morale: mangiare al ristorante tutti assieme è bellissimo... ma si aspetta una vita e in oltre 50 è stato un delirio. Alla fine se parli con 5/6 persone è molto. Ergo propongo che si scelgano ristoranti diversi con gruppi di al massimo 15 persone.

Domenica i tosti a Caporetto e i mollicci (esclusi gli accompagnatori, s’intende) nelle precave e cave .

E ho fatto Caporetto anch’io... grazie a Beppe Canfora che mi ha trasportato la canoa nel tratto + ripido (da solo non ce l’avrei fatta a scendere)

Arrivato giù, stremato dalla discesa a piedi, dal farro, dal poco dormire, l’età ecc. ecc. chesolfaguidoseseivecchiostaiacasa... mi sono imbarcato e mi sono accorto che AVEVO PAURA!

Anche la Zamby provava la stessa emozione... eh la mancanza di pratica.

Allo mi aveva tranquillizzato sul primo passaggio "E’ cambiato da quando lo facevi tu, è + semplice, il sasso di dx si è spostato avanti, prendi la lingua d’acqua e sei fuori dagli stracci". Io avevo ancora negli occhi Marco Bagno in candela di punta spataccato sul sasso di sinistra.

In effetti è cambiato, ma cominciare con un 3° a freddo, x uno che scende due volte l’anno...

Guarda, pensa, scaldati, guarda, pensa, deglutisci... l’hai visto fare dall’alto, scendendo, 2 opzioni: da sx a dx, evitando il buco centrale, un po’ scalinato ma sei sulla lingua di corrente e sei fuori; a sx, passi a filo del buco ed entri in morta, traghetti la corrente sotto il buco, prendi la lingua e sei fuori + tecnico!

Dall’alto è una cosa, dal basso è tutta un’altra cosa, quanto meno + grosso, + grande.

Arriva Burno, abbigliato anni 80: Pirhana 275 verde (penultimo esemplare, dopo quello di Nanni) salvagente Nauticom (ditta chiusa nel secolo scorso) con i cordini x chiuderlo in vita, para Ozone con il logo vecchio e pala Scleghel viola usurata alle estremità peso 3,5 kg (anche Gnudi l’ha cambiata).

Gli indico la via a dx, parte un po’ lento e finisce troppo centrale x i puristi, quasi nel buco, ma passa.

Mentre temporeggio e l’ansia cresce un gruppo di toscani coi "barconi", caschi multicolor e multicari, pale verner/robson gialle/ verdi/rosa/blu si avvicina allungando il collo e mi chiede consiglio... forse. visto il barchino, mi credono un tosto!

E io, rientro nel ruolo, si vive x lo spettacolo!

"Tagliate a dx, mi raccomando, a dx, tenete il 2° sasso vicino sulla vostra dx e andate veloci, non così centrali come quello di prima (Burno), altrimenti siete nel buco, non finisco di parlare che parto e, chiaramente, vado a sinistra, se no che gusto c’è! Avranno pensato, questo è scemo!

Ma la morta è mia (ci stava un TIR); son lì a pavoneggiarmi, guardando i tapini che devono affrontare il passaggio, che arriva Michele (Gorgati) e mi dice "non far l’asino, quel sasso è sifonato".

O me lo dici prima o me lo dici dopo!

Traghetto, lingua e morta a dx dietro il sasso (se non mangiavo il farro piantavo pure la coda).

Sticca, fischietto in bocca e corda in mano, domina la scena in cima al macigno + alto, guidando i timorosi.

Scende la Gabri (la romagnola), chiaramente prende il buco in mezzo e va a bagno, via dietro la canoa mentre la bionda va a riva.

Nel recupero ci stacchiamo dal gruppone... siamo io, Beppe, Burno, la Zamby, Gorgati e 3 idronauti... beh, abbiamo la "principiante", facciamo safety kayak agli idro, possiamo andare!

Una discesa da favola, erano 7/8 anni che non la facevo, veramente un paesaggio bellissimo (mi viene pure un surfone da urlo (per le mie condizioni), mentre la Zamby prova qualche figura nel vecchio candelificio (la classe non è acqua) e ci va pure Burno, che spara un paio di eskimi!

A due terzi, la discesa a piedi si fa sentire, non riesco a stare dritto, l’anca morde.

Vado avanti da solo, entro nella gola finale e mi faccio portare dalla corrente.

Mi sdraio all’indietro e vedo le pareti bianche, il cielo azzurro, il verde degli alberi, il sole scalda la faccia, il riflesso dell’acqua fa brillare la gola; mi rialzo l’acqua è azzurra, sembra finta, che giornata... dopo anni sono sceso con Michele, Elena, Beppe (vecchi amici!), sono pieno di canoa, sono pieno di gioia. Poi due foglie gialle interrompono il turchese del fiume, l’autunno sta arrivando, forse anche quello della mia vita, ma se ci saranno altre discese come questa, x qualche ora, sarà ancora estate! (ma questo è un altro romanzo)

Si arriva e si sbarca, le palline di Burno (di pasta di mandorle), la birra di Enrico, sono euforico (anche la birra, a digiuno, fa), infamo un po’ Alessia (per non perdere il vizio, ma lei sa che le voglio bene) e ci prepariamo alla partenza.

Ci salutiamo a Trnovo dove recuperiamo Alberto; Gnudi sta ancora scendendo (la 2° del giorno, lui che una volta alle 3 era già al confine).

Tutto bene, Vit, pur non pagaiando, è sopravvissuto a Caporetto con un paio di eskimi, le Pitonesse se le sono sgurate Jimmy e Allo nelle Cave (bravissime!), nessun dente rotto... si parte un po’ stanchi e tristi.

Ma il viaggio di ritorno è come quello di andata, Burno è un’esplosione di battute, era un pezzo che non ridevo così!

Record del giorno a Maria: è scesa a Caporetto, non se l’è sentita ed è RISALITA (mazza che fiato).

Record da guiness dei primati: ho visto canoisti scendere con il coniuge, genitori con i figli, fratelli e sorelle, zii e cugini, ma non avevo visto nuore e suocere assieme in canoa!

Ciao belli e grazie a tutti x lo splendido week end che ho passato! Guido

PS Vè mo’ che pezzo a braccio che ho scritto, MarcoT, mi sa che non potrai fare di meglio ’sta volta!

PSS Ogni riferimento a fatti accaduti e persone reali è puramente casuale e fortuito. I personaggi di questo breve resoconto sono tutti di fantasia... perchè sono tutti fantastici!

 

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