Cala il sipario sui Campionati Mondiali di Canoa Slalom e Discesa Sprint 2017.
I Mondiali che ho commentato ampiamente su FB, ma che in effetti non ho visto…
Sì, non li ho visti, un po’ perché tra discesa sprint e slalom non era facile orientarsi, un po’ perché lavoro e un poi… per scaramanzia!
Il 26 Settembre, completamente ignaro degli orari e dei giorni delle varie prove, vado sul sito della FICK per capirci qualcosa e leggo superficialmente (titolo criptico dell’articolo: A PAU DONNE D'ARGENTO AL MONDIALE, NEL C2 ITALIA DI BRONZO) che l’Italia ha vinto un paio di medaglie nella Discesa Sprint… bravissimi, ma non ne so nulla degli atleti e di questa specialità.
Mentre sto uscendo dal sito vedo che Cippo in una foto, con il tricolore, altri atleti nazionali e il Presidente Buonfiglio?! Cosa ci fa Cippo lì in mezzo?
Mi ricollego e capisco che la Squadra di C2 Sprint è arrivata terza, medaglia di bronzo ai Campionati Mondiali!
Stupito ed incredulo telefono al nostro medagliato: ride al telefono, è contentissimo!
“Guido, è incredibile, arrivi qua al Mondiale, provi un paio di volte, su una barca che va dove vuole lei, come impazzita in questo canale, e ti ritrovi sul podio!"
Come fai a non essere contento per la felicità di questo incredibile “ragazzo”, un’atleta unico, come ha scritto Emanuele Petromer (che sicuramente se ne intende più del sottoscritto), uno che ha vinto un Mondiale in K1 ed è andato alle Olimpiadi in C1!
Un atleta che ha mancato la qualificazione a Rio 2016 a causa di una donnella (come di dice qui a Bologna) che lo ha investito sulle strisce a poche settimane dalle qualifiche.
Ma lui non c’è stato, si è curato, si è allenato in K e ha sofferto e non poco credetemi (usava una giacca d’acqua del Club taglia XL perché altrimenti non riusciva a indossarla, non potendo alzare il braccio più di tanto), ha sforzato la spalla infortunata, rischiando anche la sua salute: non ce l’ha fatta, ma ci ha provato sino all’ultimo. Mi chiedo dove certe persone trovino una tale forza d’animo per andare avanti, nonostante tutto.
Si comincia bene… un bronzo che non ti aspetti!
Il giorno dopo ci sono le qualifiche del C2, Nik e Pedro: non mi connetto alla rete e loro entrano in semifinale subito, con una buona prima manche.
Il 28 Settembre mi riaffaccio sul web e ci trovo Nik Ferrari d’argento, sul podio assieme a Stefanie Horn, in C2 slalom misto, a un soffio dai francesi padroni di casa!
Wow!!!! Nik me l’aveva detto recentemente a una gara sul Noce, che ci avrebbero provato e che ad Ivrea ci sarebbe stato l’ultimo test, ma io me n’ero dimenticato e non ho visto nulla se non a giochi fatti.
Grandissimi e grandissimo questo “ragazzo” che ancora giovanissimo ha lasciato Verona, la sua casa e il suo mondo, per trasferirsi a Bologna per inseguire un sogno!
Ma allora funziona, se non li seguo fanno risultato… non è che porto sfortuna?? Quindi avanti al buio!
Bene, dopo un bronzo è arrivato un argento… il cuore del tifoso si gonfia di orgoglio e speranza, ora cosa manca??!!
E il tifoso pensa e Sragiona con il cuore: “Azz… non ne ho vista una e sono andati a podio... quindi porta bene che io non stia a soffrire davanti al Mac.
La scaramanzia, alimentata dalla speranza, ma anche dall’orgoglio che questi ragazzi suscitano, fa sì che la decisione sia presa: non seguirò in diretta nessuna delle prossime gare (alla faccia della razionalità del terzo millennio)!
E così anche con Cippo nel C1 entra in semifinale, è quasi matematico: vado a vedere i risultati dopo la manche e i ragazzi vanno avanti!
Poi arrivano i giorni delle semifinali e delle finali: entrare in semifinale dalle qualifiche è “fare il compitino”, entrare in finale è ben più dura, si classificano solo i primi 10 equipaggi.
Pedro e Nik corrono venerdì mattina, sono in ufficio, di sicuro non li seguo e loro si prendono la Semifinale ai Mondiali!
Telefono a Campo (in loco a gestire il campo base di Casa Italia… con le pentole e le terrine del CCBo) e gli dico di fare i miei complimenti e di tutto il Club ai ragazzi. Ora è finale, bisogna dargliene a tutta, ci si giocano le medaglie e in ogni caso sei nei primi dieci a mondo!
Chiamo Nik, Pedro non risponde, gli faccio i complimenti, è sereno e tranquillo: “Abbiamo fatto una bella manche. Ora la finale, dobbiamo pensare alla nostra gara, non a quello che potranno fare gli altri. Siamo sereni, potrebbe venir fuori una bella cosa”.
Nel pomeriggio la finale, devo andare al Club in segreteria alle 17.30, ma alle 16,37 c’è la finale e Cristina la vuole vedere… accendo il Mac, mi collego e, quando scendono i nostri, vado in un’altra stanza.
Non resisto e chiedo:
“Come vanno??”
“Bene”
“Cosa vuol dire bene??
“Vuol dire che per ora non hanno penalità”
“ E l’intertenpo?”
“Sono davanti”
Sì sono davanti… ma scendono come secondi e gli spagnoli hanno fatto schifo.
“Finita!”
“Allora?????”
“Nessuna penalità, puoi venire!”
Bene, percorso netto, guardo il tempo: 109,18… potrebbe essere buono; con questo tempo in semifinale sarebbero stati quinti. E in semifinale hanno tirato tutti e questa è la finale, possono tremare i polsi, basta un tocco e il percorso non è banale, anzi!
Quindi si guarda a e si gufa!!!
Scendono subito i francesi Klauss e Peche (li abbiamo conosciuti a Epinal, quando il Club ha partecipato qui ad un paio di Campionati Europei di società nel recente passato): terzi a Rio, sono fortissimi, vediamo come vanno, sono già un buon test.
I ragazzi francesi vanno, boia se vanno, seppur con un tocco sono davanti di 3 secondi e 88 centesimi (alla fine vinceranno l’Oro): speriamo, speriamo, tifiamo e gufiamo…
Forse mi conveniva rimanere nell’altra stanza: quasi nessuno tocca, i tempi sono vicini, ma altri cinque equipaggi sono davanti.
Groann!!!! L’adrenalina cala di botto. Depressione. C’avevo creduto, lo ammetto, c’avevo creduto nel podio.
Settimo posto, 2 reazioni possibili:
Pedro non l'ho sentito personalmente, ma ho saputo che è contento delle prestazione e ha detto che, anche senza quell'errore fatto in quella sponda, difficilmente sarebbero arrivati sul podio: onesto e senza scuse.
Beh, settimo posto, in fondo nei primi dieci al mondo… forse non dovevo seguire gli altri equipaggi e andarmene al Club, la mia fiducia nella scaramanzia inizia a presentare qualche crepa.
Sabato, il crollo è totale: semifinale C1 di Cippo, spengo il Mac e vado in cantina ad aggiustare una gomma della bici.
Torno in casa, guardo la classifica, cerco il suo nome, fiducioso di trovare a fianco la Q di qualificato… e il suo nome è nella 2 pagina, un tocco e un 50, fuori, fuori dalla finale.
Guardo il video della discesa: il 2 è banale (almeno mi pare), già abbondantemente passato nella 6, una discesa in retro, non ferma la rotazione del C che, a punta alta, tocca la palina. Al primo intertempo ha 3 secondi e 21 centesimi di distacco dal primo, compresi i 2 secondi di penalità… ci vuole un garone, ma si può ancora fare.
Nel tratto successivo mi pare che vada non male su un paio di risalite belle pulite, poi il 50: lo prende sulla seconda di due sfalsate in discesa vicinissime; un po’ in ritardo sulla seconda, prova ad infilarci la testa, ma ne passa solo metà.
Finisce qui il suo Mondiale.
Finisce qui anche il mio Mondiale, ho ancora la forza di vedere la delusione dipinta sul suo viso al traguardo, perchè quando si tifa, lo si fa sino in fondo, vivendo gioie e dolori, successi e disastri.
Basta, ho fatto il pieno, non ne posso veramente più di questa tensione!
Ora si torma a casa con medaglie, piazzamenti e delusioni, ma il bilancio lo faranno gli atleti.
Grazie a tutti i Ragazzi Italiani per le emozioni che ci hanno fatto vivere!