di Roberta P. - Febbraio 2011

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E’ giovedì, è il giorno del corso di canoa. Evvai!

Parti da casa carica, in macchina ti ripeti "questa sera devo impegnarmi, devo mettercela tutta, devo provare ad eseguire gli esercizi correttamente." I buoni propositi ci sono...aspettiamo però le 21:10 per dire come è andata.

Cerchi di arrivare all’ "imbarco" prima del resto del branco, speri che il tuo kayak, quello che sembra rispondere di più ai tuoi comandi, sia lì, al suo posto ad aspettare te.

Arrivi e la tua barchetta non c’è, qualcuno se ne è già impossessato: una pagaia segnala il suo stato "busy". :-(

"Pazienza!", pensi! "Vorrà dire che anche questa sera proverò un kayak nuovo!. E’ importante cambiare!"

Allora cominci ad osservare le altre imbarcazioni che sono ancora libere. "Questa ha troppa pancia, questa ha il puntapiedi che anche regolato al minimo è sempre troppo distante"...insomma una devi pur sceglierla.

Stasera hai puntato lei...una siluette verde speranza, bella snella, con poca pancia (insomma!) e invece si è rivelata anche lei birichina!

Una domanda ti sorge spontanea: "ma sono i kayak che fanno i furbi o sono io che sono ancora incapace?...qualcuno direbbe: "la seconda che hai detto!". :-)

Insomma procediamo con i preparativi...fase finale: la scelta del paraspruzzi! Prendi il primo "gonnellino", lo osservi e maticamente gli trovi un difetto, magari inesistente per chi in canoa ci sa andare, ti butti sul secondo e quasi sempre su quello ricade la tua scelta definitiva.

Lo indossi e pensi "sarà sufficientemente largo da coprire il pozzetto senza dover tirar fuori tutte le tue forze?"...Speriamo!

La Salvato dei poveri è pronta per imbarcarsi!

L’avventura comincia.Questa sera è la volta del ripasso dei fondamentali. Stretching, qualche pagaiata in avanti con l’eco della voce di Alessia nella tua testa "Partite dalla corsia 6 e cercate di raggiungere il lato opposto (della piscina) sempre mantenendo la stessa corsia". Punti il 6! arrivi in fondo, colpo spinta, timonata e sei di nuovo pronto per ripartire e tornare al punto di partenza. Detta così sembra tutto facile. Invece!

E finchè si procede in avanti tutto sembra possibile. Ma il bello deve ancora venire. L’istruttrice apostrofa "adesso ripetiamo lo stesso esercizio facendo la pagaiata all’indietro".

"Mmmm...ma io a stento so tenere la linea quando guardo davanti!" è il tuo primo pensiero!...siamo qui per imparare, quindi ci proviamo!

Andata: disastro. A momenti "investi" il simbolo della canoa bolognese che fa nuoto libero nella corsia vicino! Avrà pensato: "Ma questa dove vuole andare!!"...forse non aveva tutti i torti!

Gli esercizi continuano. Si arriva finalmente al gioco: devi inseguire l’istruttore! Divertentissimo...sempre finchè si procede in avanti. Quando l’inseguimento deve essere fatto pagaiando all’indietro la cosa si complica notevolmente.

E per completare...un bell’esercizio di equilibrio: ti sfili dal kayak, ti alzi in piedi e rientri nel pozzetto, come se niente fosse!

Lo fai, almeno una cosa per il verso sei riuscita a farla. Allora tutta felice, richiudi il paraspruzzi e ti ribalti. Almeno un bagnetto a lezione ci vuole!

Grazie a chi (Alessia, Massimo e Giovanni), anche questa sera, ha messo a disposizione la sua esperienza e professionalità per un gruppo di tigrotti alle prime armi!

Ciao, Roberta

 

 

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